lunedì 26 novembre 2018

Tagliatelle con finferle.

Tagliatelle con finferle.

Certi sapori, per certi versi, vanno costruiti. Un ragù, un brasato, una caponata hanno bisogno di vari, ingredienti cucinati in un determinato modo ecc.. Ci sono invece altri piatti il cui gusto dipende dalla bontà dell'ingrediente principale, spesso il solo. A Pantelleria crescono funghi che hanno qualità organolettiche eccellenti, come le finferle. In effetti si tratta di due specie; Cantharellus tubaeformis e rufescens, che crescono insieme o in piccoli gruppi l'uno vicino l'altro.

Preparare un primo piatto con questi funghi si ha la sicurezza di avere sempre un ottimo risultato data la bontà del fungo. Forte odore dolce e penetrante ed gradevole gusto al palato.














  Gli ingredienti per 4 persone sono: 200 g di finferle, un grosso spicchio d'aglio, del vino bianco secco facoltativo, in un piatto così delicato io non lo metto, un ciuffo di prezzemolo tritato, tagliatelle fresch, sale ed olio d'oliva qb.
In una padella capace, versate dell'olio d'oliva e face scaldare, aggiungete l'aglio tritato che fare dorare leggermente, troppo dorato rischia di dare un cattivo sapore amaro di retrogusto. Aggiungete i funghi tritati e lasciate cuocere. La specie secerne parecchia acqua, appena si manifesta aggiustate di sale e spegnete, oppure se ne frattempo avrete cotto la pasta ben al dente, saltatela lasciando assorbire il liquido di cottura, spolverate di prezzemolo tritato e servite.

venerdì 23 novembre 2018

Salsiccia funghi e cicoria.

Una pietanza realizzata con quello che di buono, a Novenbre, si può trovare, cercando nei prati incolti ed nei boschi, qui a Pantelleria, certo non la salsiccia che compreremo dal nostro macellaio di fiducia.
I funghi che ho trovato, che vanno benissimo per questa preparazione sono; dei Suillus bellini e collinitus, che qui chiamiamo genericamente "vavusi", bavose viscidi, dato che hanno il cappello umido appiccicoso, e degli Hygrophorus russula chiamati lardaioli, per il particolare profumo.



La cicoria, insieme a tante altre erbette, cresce spontanea nei campi incolti un po ovunque.
E' una verdura particolarmente amara, va lessata in abbondante acqua, scolata e messa in una bacinella con dell'acqua fredda per dolcificarla, l'acqua va cambiata un paio di volte a distanza di 3 ore. Un lavoraccio ma ha un gusto che giustifica il lavoro.
I funghi vanno puliti dalla cuticola, i vavusi, il rivestimento del cappello, si esporta facilmente, e dalla spugna, i "lardaioli" puliti e lavati velocemente.
Ingredienti per 4 persone; mezzo chilo di salsiccia al finocchietto, 300 g di funghi, 400 g cicoria già dolcificata, mezzo bicchiere di vino bianco secco, un paio di spicchi d'aglio, sale e olio d'oliva qb.
In una padella capace, versate dell'olio d'oliva, di solito si copre leggermente tutto il fondo della padella o pentola, appena caldo mettete la salsiccia a tocchi, fate rosolare a fuoco vivace per 3 minuti mescolando spesso. Aggiungete l'aglio tritato e fatelo dorare leggermente, sfumate col vino ed appena evaporato aggiungete i funghi tagliati a pezzi non molto piccoli.
Lasciate cuocere a fuoco vivace per una decina di minuti, quindi, mescolando delicatamente incorporate la cicoria, tagliata grossolanamente. Continuate la cottura per 15 minuti aggiustate di sale, non molto, la salsiccia avrà ceduto parte del suo, infine impiattate.

lunedì 19 novembre 2018

Emporio del Gusto by Fabrizia Bonì

Emprio del Gusto a Pantelleria.

Ho dato vita all’Emporio del Gusto per garantire ai miei ospiti/clienti, un luogo di riferimento per la degustazione di passiti, vini, e dei prodotti tipici e specialità pantesche. Oggi rappresento tutte le aziende vinicole e agroalimentari che operano sul territorio, sono il punto di riferimento, la vetrina per le aziende con poca visibilità, che hanno bisogno di un supporto commerciale. 

 Così, Fabrizia, sintetizza il suo lavoro, la sua attività. Ha lavorato parecchio, Fabrizia, per arrivare al punto in cui è arrivata. Caparbietà, coraggio, determinazione, queste sono state le linee guida del suo percorso di vita e lavoro. Ha lavorato per circa vent'anni con il Club Vacanze di Punta Fram, dove faceva la guida turistica portando i clienti a scoprire le bellezze di Pantelleria. Curava le degustazione di prodotti locali in varie sedi, lavorava privatamente come guida turistica.

 L'esigenza, nel tempo, di avere un lavoro più continuo che la soddisfacesse, la porta ad aprire un negozio di frutta e verdure, con un piccolo angolo dedicato alle conserve tipiche dell'isola, patè, conserve, pomodori secchi ecc..

E' da questa esperienza, che intuisce, che una attività dedicata ai prodotti tipici locali, vini e passiti compresi, può avere una sua realtà e concretezza. Nel 2008 decide di fare il grande passo, apre, in piazzetta Messina, nel centro di Pantelleria, Emporio del Gusto, tra tante speranze e qualche paura. Da allora è stato un crescendo, il suo negozio è diventato il punto di riferimento delle aziende che operano, sul territorio, nel settore agroalimentare e vitivinicolo. Tutte le aziende sono rappresentate e così pure le cantine, da quelle a conduzione familiare, alle prestigiose e storiche cantine che contribuiscono a valorizzare Pantelleria ed i suoi prodotti. Fabrizia comunque non è una donna che riposa sugli allori, e nel 2016 si sposta sul lungomare di Pantelleria in via Napoli 97. Dove in un ampio terrazzo elegantemente arredato può offrire i suoi prodootti ai tanti amici e clienti che affollano il suo Emporio del Gusto.


 http://www.emporio-gusto.com 

venerdì 18 dicembre 2015

Cossyrae Mirabilia Maris

Altra bella e culturalmente coinvolgente iniziativa del Comitato Preziosa Pantelleria.
Presentato ed esposto il progetto "Cossurae Mirabilia Maris" un percorso museale che espone una parte dei ritrovamenti dei reparti archeologici subacquei dei maggiori siti di Pantelleria.
Il progetto è stato portato avanti dalla Soprintendenza del Mare, diretti dal professore Sebastiano Tusa, dall'Assessorato e Dipartimento dei Beni Culturali e dalla Regione Sicilia. Il lavoro di studio e ricerca, con sondaggi mirati per l'archeologia subacquea, nella circostanza per il relitto di barca da trasporto del porto di Scauri, inizia nel 1997, quando un pescatore subacqueo, Piero Ferrandes, nota sul fondale affiorare oggetti di varia forma. E' da questa segnalazione e dalla lettura di tutti i reperti trovati, che si riesce a ricostruire parte della storia di Pantelleria di quel periodo. Al relitto sommerso di Scauri, studiato in modo capillare è stata dedicata una preziosa pubblicazione "Il relitto tardo-antico di Scauri a Pantelleria" curato da Sebastiano Tusa, Stefano Zangara e Roberto La Rocca, che racconta, in modo capillare, tutto il lavoro di ricerca, catalogazione, fotografico, planimetrico che è stato fatto. Sono venute fuori tante informazione che aiutano a scrivere ed a volte riscrivere la storia del sito ed usi e costumi di chi lo abitava.
  L’attività principale del villaggio era la produzione e commercio di ceramica da cucina, molto ricercata per la particolare resistenza al fuoco data dall’utilizzo di inerti vulcanici nella mescola con l’argilla. Oggi identificata e chiamata Pantelleria Ware. La necropoli, situata a nord del villaggio è costituita da una quarantina di tombe, di varie dimensioni e di forma rettangolare. Sono disposte a gruppi e scavate nel banco roccioso. Con ogni probabilità sono le sepolture di interi nuclei familiari. Recenti scavi hanno riportato alla luce una necropoli che ha ospitato una basilica paleo cristiana del IV d.C.



Gli altri siti coinvolti nella mostra sono; Gadir e il sito, più recente sempre su segnalazione di pescatori, di Cala Tramontana.
 Gadir è stato da sempre un approdo molto utilizzato nel passato, tantissimi sono i reperti che vengono dai suoi fondali, sopratutto di anfore da trasporto di derrate alimentari, fatto che ha favorito nel passato un traffico illegale di reperti. Da anni, anche per salvaguardare quello che restava, a Soprintendenza ha istituito e realizzato un itinerario archeologico subacqueo. I diving della cala accompagnano nella visita ai numerosi reperti: anfore e ceramiche, un ceppo di ancora di piombo fasciame di barche.  VIDEO-GADIR.


A cala Tramontana il ritrovamento più curioso, ad una decina di metri dalla riva, alla fine di una caduta rocciosa, sul fondale sabbioso a tredici metri di profondità, è stato rinvenuto un mucchio di monete, 3471, per la precisione, in bronzo in ottimo stato di conservazione. Monete databili tra il 264 e il 241 a.C. La curiosità sta anche nel fatto che sono monete tutte simili, diciamo della stessa serie, cosa non molto comune, come se fosse un trasporto di monete per pagare qualcosa di già stabilito, paghe per militari o un grosso acquisto concordato.



Un grande grazie va al Comitato Preziosa Pantelleria, che in pochi anni è riuscita ad organizzare e promuovere tutta una serie di iniziative culturali di alto livello. Mostre, presentazione di libri con gli autori, serate di poesia.
Tra le iniziative di successo "Il caffè letterario", appuntamento culturale che, tra qualche dolcetto e un po di passito di Pantelleria, coinvolge scrittori, poeti e artisti.

domenica 13 dicembre 2015

Buccellati Siciliani by Lucia Morici



È un dolce di cui ho memoria, mia madre e le mie sorelle passavano qualche giorno per organizzarne la preparazione, che iniziava in estate con la preparazione dei “ficu sicchi”, fichi secchi. Fichi tagliati a metà essiccati al sole e poi infilati a collana in fili di spago. S’invitavano i vicini o parenti per un aiuto, sopratutto per le decorazioni o le lavorazioni di fantasia che il dolce richiede. L’unico inconveniente era che mia madre, molto generosa, ne regalava a vicini e parenti, mentre noi figli tentavamo di bloccare quest’operazione nella speranza di averne qualcuno in più per noi. La forma che si trova oggi, nelle pasticcerie, è circolare di vario peso da cui ricavare varie porzioni, ma a casa si preparavano buccellati piccoli dalle forme più disparate e belle, foglie, uccelli, maschere. E’ il dolce classico delle feste di Natale.
Qui di seguito la ricetta dei buccellati di una amica, appassionata di cucina, Lucia Morici.


Per il ripieno.
Fichi secchi 1 kg
300 gr di mandorle pelate
200 gr di gherigli di noci
100 gr di gocce di cioccolato                      
200 gr di uva sultanina
3 mandarini non trattati senza semi 
Il succo di 2 arance
Cannella in polvere 3 cucchiaini
Frutta candita a pezzetti

Per la pasta frolla.
600 gr di farina o
300 gr di zucchero
200 gr di burro 
una bustina di vanillina. Per 1 kg di fichi dovrete impastare 1kg di farina. 
Impastate velocemente tutti gli ingredienti per la pasta, rendetela omogenea e mettete a riposare, avvolta in pellicola da cucina, per una mezzora.Tritare i fichi, i mandarini e trasferite in una ciotola capace. Aggiungete le mandorle e le noci tritati, l'uva sultanina, le gocce di cioccolato, la cannella e la frutta candita tritata, e con il succo delle arance impastate il tutto per bene.
 Il concetto, per la preparazione dei buccellati è quello di farcire una sfoglia di pasta frolla con il ripieno di fichi, quindi sta a voi avere idee di forme e dimensioni da dare ai vostri dolci. Qui Lucia mostra la preparazione di buccellati che normalmente trovate nelle pasticcerie, nei panifici ecc.
Ricavate delle strische di pasta sfoglia lunghe anche 50 cm. larghe 10/12 e spesse non più di 5 mm.
Ricavate, dall'impasto di fichi, lavorandolo come una pasta, delle forme cilindriche da mettere in mezzo alla sfoglia. Arrotolate e lavorate sul tagliere per amalgamare e saldare.
Appiattite un po il rotolo con le mani, e con un attrezzo, che potrebbe essere una pinzetta da dolci, incidate lungo la lunghezza dei decori.Tagliate alla lunghezza che preferite e ricavate buccellati che metterete ben sistemati in una teglia.
 Infornate a forno gia caldo a 180 gradi per circa 40 minuti. Appena sfornati fate raffreddare e per conservarli ponete in una scatola per dolci. Possono essere rifiniti in vari modi; spolverati di zucchero a velo, con una glassa di zucchero e palline di zucchero colorate.