Un po di storia

E’ indubbio che il Mediterraneo, nell’antichità, è stato la culla della nostra civiltà, ed osservando la posizione geografica di Pantelleria è facile capire come sia stata di forte interesse, per quel tempo, sia dal punto di vista militare che commerciale. Questo specchietto da un’idea dei popoli succedutesi.

Sesioti                                                                      5.000 a.C.
Fenici                                                                       X secolo a.C.
Romani                                                                     217 a.C.
Vandali                                                                      439
Bizantini                                                                   551-835
Arabi                                                                         835
Normanni                                                                  1123
Turchi                                                                        1553
Svevi                                                                         1221
Angioini                                                                    1266
Aragonesi                                                                  1282-1412
Genovesi (Pantelleria fu feudo dei Genovesi)               1361
Periodo della pirateria                                               1425-1556
Spagnoli                                                                  1556-1713
Periodo Piemontese                                                  1713
Austriaci                                                                  1720-1734
Borboni                                                                   1734
Pantelleria fa parte del Regno d’Italia                          1861


E’ giusto citare i Sesioti primi abitanti dell’isola, i Fenici che ne organizzano il commercio, i Romani che in pratica vogliono solo tributi e la usano per le loro mire espansionistiche, i Bizantini e gli Arabi che trasformano in tutti i sensi Pantelleria.   Da dove arriva Il popolo di Mursia circa 5000 anni fa? Dall’Africa, da Kelibia, dato che a quei tempi si navigava a vista? Dalla Sicilia, come affermano tanti studiosi, per lo stesso sistema di erigere strutture funerarie, i Sesi, trovati a Rodì-Tindari-Vallelunga-Boccadifalco? Di sicuro sono attratti dalle enorme quantità di ossidiana presente, quindi della grossa
opportunità di commercio del prodotto sia grezzo sia lavorato.
Nella zona di Mursia, occupa un’area di circa un chilometro quadrato dove costruisce un villaggio fortificato, con circa 200 abitazioni. Coltiva quel poco che può, alleva bestiame, ma si dedica principalmente alla pesca. A loro si deve la costruzione dei Sesi, strutture destinate al culto dei morti. Dopo i Sesioti, l’isola con molta probabilità ha conosciuto periodi di abbandono sino al X secolo a.C. quando giungono i Fenici. Pian piano la trasformano in una colonia indipendente, rafforzando il commercio, creano le prime opere pubbliche, costruiscono una zona fortificata, lì dove ora c’è il castello.  Costruiscano l’acropoli di San Marco. Si conia una propria moneta.I Romani giungono più che altro per contrastare e combattere la sempre nemica Cartagine, fa di Pantelleria un presidio militare importante e da qui si muovono le flotte per la prima guerra punica nel 255 a.C. La popolazione gode di diritti civili ma non politici, è governata da gente del posto ma sotto stretto controllo di milizie e funzionari romani. La crisi e la conseguente caduta dell’impero, lascia l’isola in balia di Vandali che hanno il solo scopo di saccheggiarla.
I Bizantini nel 551 a.C. governano con saggezza e generosità. Fortificano il castello, ed incrementano fortemente il commercio, per tutto il bacino mediterraneo, della produzione locale di terracotta, anzi aprono nuove cave e nella zona antistante il porto di Scauri creano una vero e proprio centro di smistamento di vasellame.
  Nel 850 circa d.C. arrivano gli Arabi, è il popolo che ha maggiore impatto, perché decidono di abitare l’isola. La bonificano, aprono strade, liberano terreni circondandoli dai classici muretti a secco, e rifiniscono una particolare abitazione che in seguito diventerà l’immagine di Pantelleria, il dammuso. Introducono le coltivazioni del cotone, dell’orzo, degli agrumi e dell’ulivo. Danno i nomi alle contrade ed alle zone di campagna, nomi che sopravvivono anche ai nostri giorni. Sono un esempio di tolleranza perché lasciano che ognuno professi la propria religione.
 Dal 1100 d.C. circa in poi Pantelleria passa da un padrone ad un altro per periodi brevi di massimo un secolo, conosce i Normanni nel 1100, gli Aragonesi nel 1300. Con gli Aragonesi Pantelleria viene destinata a “feudo”, Federico II d’Aragona la regala alla moglie Eleonora. Periodo abbastanza oscuro perché l’isola è abbandonata a se stessa. Famose sono le incursioni da parte di pirati del Nord-Africa e dei Turchi intorno al 1550 che causarono distruzione e saccheggio.
L’impegno degli Spagnoli, 1556-1713 D.C., è desolante, terreni abbandonati e tasse, si occupano solo dell’ennesimo ampliamento del castello e fortificazioni varie.
Sull’isola si stabilisce una vera e propria colonia di Catalani che lasciano la loro traccia nei cognomi di molte famiglie pantesche. I Borboni 1734,  fortificano la difesa del  porto con due fortini, San Leonardo e Punta Croce, e su resti romani costruiscono la polveriera, a Santa Teresa.
Fanno un danno enorme perchè costruiscono su resti romani, ed usano le pietre delle mura per fortificare il castello.  Frenano e combattono le incursioni dei pirati.
Nel 1837, a Pantelleria si diffonde il colera che miete molte vite. Una data storica per i Panteschi è il 1845, con un’ordinanza  l’Intendenza di Finanza di Trapani, sancisce definitivamente la fine del feudo. Le terre passarono in gestione dei panteschi. Nel 1948 scoppia una sommossa organizzata, si dice da coatti ospiti sull’isola, ma è da pensare che siano stati gli stessi panteschi, per accaparrarsi le terre. Durante la sommossa viene ucciso un impiegato della dogana. Il presidio borbonico scappa ed i “borghesi” isolani prendono il potere. Solo il 6 giugno 1860, dopo la cosi detta liberazione, arriva sull’isola la bandiera tricolore.
Diventa l’ultimo avamposto del Governo dell’Italia Unita.



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