Arancine di riso alla palermitana.
Precisiamo, per una recente discussione apparsa su vari
social, che l’arancina è femmina!! Arancina. Basta con arancino, arancini e via
dicendo.
Una cosa è certa che tutti, dico tutti, una volta nella vita
abbiamo mangiato un’arancina. Chi non conosce queste deliziose arance, da cui
il nome, di riso che si possono trovare, non solo, in tutta la Sicilia, ma
ovunque ci siano italiani nel mondo. Sui traghetti di Messina per la Calabria
segnano l’arrivederci o il benvenuto per chi viene o lascia l’isola. Possono
essere ripieni di ragù, con prosciutto cotto e mozzarella, o con pollo e
spinaci, nelle versioni più moderne. Al Perez, la mia scuola elementare, a
Palermo, nella ricreazione c’erano bancarelle d’ogni tipo; da quella dello sfincionello, quella ru cidro,
del cedro, la qualità di limoni da mangiare, venduti a fette, ci andava bene
quando la squadra del Palermo vinceva, due fette al prezzo di una, la
bancarella delle caramelle, si vincevano con una specie di ruota della fortuna,
ed incredibile ma vero, quella delle arancione al cioccolato, una vera delizia,
calde con il cioccolato fuso, che bontà.
Ingredienti;
Per la preparazione del riso; 1kg. di riso arboreo, due bustine di zafferano,
100 g. di burro, 4 dadi da brodo, 10 g. di sale, qualche foglia di alloro, del
pepe nero macinato, 2,5 litri d’acqua. Per il ripieno di carne; 500 g. di
tritato di vitello, una fetta di prosciutto tagliata spessa e tritata a
pezzetti, tre cucchiai di concentrato di pomodoro, 100 g. di piselli se volete,
un po’di noce moscata grattugiata, pepe nero macinato, sale, una cipolla, 100
g. di parmigiano, pangrattato q. b., farina, olio d’oliva per friggere
abbondante.
Mettete
tutti gli ingredienti per il riso in una pentola e portate ad ebollizione,
versate quindi il riso senza mescolare.
Abbassate la fiamma e lasciate cuocere il riso sino al quasi totale
assorbimento dell’acqua. Mescolate adesso di tanto in tanto sino a quando l’acqua
non sarà del tutto assorbita. Versate in una teglia larga, livellate e lasciate
raffreddare. Il riso si può preparare anche per il giorno dopo. Per chi non
volesse utilizzare i dadi da brodo, può fare del brodo vegetale o aggiungendo un
osso del brodo casalingo, sempre per 2,5 litri.
In un tegamino, versate dell’olio d’oliva, aggiungete la cipolla tritata, appena soffritta mettete la carne, rosolatela per bene ed aggiungete il prosciutto tritato, salate leggermente e scioglietevi il concentrato diluendo il tutto con un litro d’acqua. Fate cuocere a fuoco basso, aggiustando di sale, fin quando il ragù sarà ben ristretto, molto denso, asciutto da liquidi. Appena freddo incorporate il parmigiano ed aggiustate di sale.
In un tegamino, versate dell’olio d’oliva, aggiungete la cipolla tritata, appena soffritta mettete la carne, rosolatela per bene ed aggiungete il prosciutto tritato, salate leggermente e scioglietevi il concentrato diluendo il tutto con un litro d’acqua. Fate cuocere a fuoco basso, aggiustando di sale, fin quando il ragù sarà ben ristretto, molto denso, asciutto da liquidi. Appena freddo incorporate il parmigiano ed aggiustate di sale.
Preparate
adesso una ciotola con dell’acqua e farina, la “pastella” non deve essere
eccessivamente liquida, ed un vassoio con abbondante pangrattato. Ungete le
mani con un po’ d’olio, non vi farà incollare il riso alle dita.
Prendete del riso e dategli la forma rotondeggiante, fate
adesso un bel buco e inseritegli con un cucchiaio un poco di ragù, richiudete
l’arancina e ridategli la forma rotonda. Immergete nella ciotola di acqua e
farina, fate aderire l’impasto legante, e passate nel pangrattato, girando e
rigirando per farlo aderire bene. Sistemate man mano pronte per la frittura. Se
sarete in due a prepararle il lavoro sarà molto velocizzato. Mettete a scaldare
abbondante olio d’oliva, leggero, in una pentola alta per potere così immergere
l’arancina totalmente, fate dorare in modo uniforme e ponete ad asciugare su della
carta assorbente. Servite ben calde. Foto da web
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