Carciofi a
“viddanedda”.
Il carciofo, in Sicilia, è un vegetale molto amato, secondo solo alla melanzana, nonostante le spine e
le mani macchiate che ci si ritrova dopo averle pulite. Nella zona di Cerda,
vicino Cefalù le pianure intorno sono un infinito paesaggio di coltivazioni di
carciofi, ed alcuni ristoranti della zona offrono un menù composto quasi
totalmente di carciofi, di cui fanno anche dell’ottimo gelato. In Sicilia è
preparato in vari modi da fritto in pastella, nella gustosa “frittella” con
piselli e fave fresche, ripieni o semplicemente lessati come li vendono i
vostri fruttivendoli.
Ingredienti per sei
persone; 6 carciofi, 150 g. di pangrattato casalingo, un grosso spicchio d'aglio tritato, 100 g. di pecorino a
pezzetti, un ciuffo di prezzemolo tritato fresco, il succo di mezzo limone,
sale e pepe nero q. b..
La prima operazione
da fare, è quella di strofinarsi le mani con mezzo limone per evitare che le
mani si macchino. Pulite i carciofi togliendo le foglie esterne dure, e quando
arriverete alla parte interna, chiara e tenera, tagliate di un paio di
centimetri le punte. Allargate adesso le foglie del carciofo per ricavarne uno
spazio per il ripieno.
In una ciotola ponete il pangrattato, e condite con gli
altri ingredienti amalgamando il tutto con dell’olio d’oliva ed il succo del limone.
Sistemateli adesso in una pentola bassa dove devono stare stretti tra loro e
col ripieno verso l’alto, versate dell’acqua, quanto basta per coprire quasi a
metà i carciofi e mettete sul fuoco coprendo la pentola.
Continuate la cottura
per una ventina di minuti a fuoco basso controllando che l’acqua non si
asciughi del tutto. Con una forchetta, tastate l’interno del carciofo quando lo
passerà facilmente, i carciofi saranno pronti.
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